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Otto e mezzo, Schlein scende in campo e attacca Meloni: "Siamo agli antipodi"
Elly Schlein scende in campo per scalare il Pd e attacca Giorgia Meloni. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, Schlein è un fiume in piena. "Io mi considero di sinistra, ecologista, femminista e sarò attenta a creare una squadra. Perché bisogna anche cambiare il modello di leadership, non ha funzionato quella dell'uomo solo al comando, né funzionerebbe la donna sola al comando ma serve una squadra. Serve un gruppo dirigente che faccia un cambio generazionale e di genere. La Meloni è un modello che non vuole proporre pluralità, e non tutte le leadership femminili sono femministe" spiega.
Schlein si è poi detta stupita dagli attacchi lanciati dal sindaco di Bergamo: "Mi stupisce che ci sia qualcuno come Giorgio Gori che ipotizza di lasciare il Pd se a vincere il congresso fosse Elly Schlein. Penso che sia un messaggio sbagliato. Io voglio dire che noi resteremo qualunque sia l’esito del congresso. Chi mi sostiene dentro al partito - ha aggiunto - lo saprà se mi candiderò. Ho visto circolare queste cose nei giornali ma il mio appello è rivolto alla base e agli elettori delusi. Sono riuscita a sopravvivere finora evitando queste logiche di cooptazione, non ho intenzione di riproporle". Poi Schlein si lancia in un duro attacco contro la premier. "Io e Meloni siamo agli antipodi. Il governo non parla mai di disuguaglianze né di precarietà. Lo slogan Dio, padre e famiglia è uno slogan nazionalista che sarebbe da abbandonare perché sta facendo grandi danni in Europa. Ci sono tre grandi buchi del discorso di Meloni alla Camera e nell'azione di questo governo ma sono proprio quelli che servono al Paese: la riduzione delle diseguaglianze sociali - come la proposta sbagliata dell'autonomia differenziata - le diseguaglianze di genere e il clima, che sono tutte legate tra loro. Chi oggi paga il prezzo dell'energia sono sempre i più poveri" conclude.
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