Selvaggia Lucarelli sbrana Francesca Fagnani: "Perché dico no alla sua intervista"
Eva contro Eva, “belva contro belva”. Selvaggia Lucarelli spiega il no a Francesca Fagnani: “Le sue interviste? Illuminano lei. Più provocazione che ascolto”. Il programma “Belve” su Rai2 è diventato un cult: Fagnani sparge sale sulle ferite delle carenze umane con l’aria di chi ti sta dando uno zuccherino. Abile, brava e spietata. Fa domande, non liscia l’ospite che accetta l’invito sperando (invano) di vincere il duello dialettico. Tra chi ha rifiutato la one-to-one (registrata e montata, nda), c’è Selvaggia Lucarelli convinta che la compagna di Enrico Mentana “vuole vincere, non conoscere l’intervistato”.
Parlando al sito “davidemaggio.it”, la giornalista di “Domani” ha chiarito il suo pensiero: “Vuole vincere nel senso che sono interviste che illuminano più lei che l’intervistato, tutto qui. Il perdere è non avere nulla da guadagnarci, nel mio caso. (…). E comunque mi sono giustificata più volte per non essere andata da lei che per non aver battezzato mio figlio, non ho ben capito perché!”. E scocca una frecciatina: “Non ho voluto farmi intervistare anche dal bravo Cattelan e da molti altri, ma nessuno me ne chiede conto, comincio a pensare che Belve sia una specie di leva obbligatoria. Sono obiettore di coscienza!”.
Alla domanda di Davide Maggio: “Partecipare a Belve è visto ormai come un atto di coraggio e si pensa che chi non vi partecipi abbia qualcosa da nascondere…”, Lucarelli ha tirato un’altra bordata alla collega: “Se dai potenziali intervistati è vissuto come un atto di coraggio è un problema, perché vuol dire che l’intervista è percepita - appunto - come un’imboscata. Un conto è la domanda scomoda, il mettere anche sotto torchio su un determinato tema, un conto è che questo diventi l’unica cifra di chi intervista, con sottolineature feroci dopo la risposta, lo sguardo sarcastico sulla cartellina e faccette allusive (caratteristica della Fagnani, nda). Funziona per chi intervista, meno per chi viene intervistato perché non c’è ascolto, ma provocazione. Può essere divertente eh, non fraintendermi, però ne devi avere voglia, non coraggio”.