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Omnibus, Caporale contro Bignami: "Si è camuffato da nazista". "Pronto alla querela"
Scontro sul reddito di cittadinanza tra il giornalista Antonio Caporale e l'onorevole Galeazzo Bignami. Durante la puntata di Omnibus, in onda su La7 mercoledì 30 novembre, i due ospiti sono protagonisti di un acceso botta e risposta. Caporale accusa il governo di aver cambiato nome alla misura per trasformare la realtà mentre Galeazzo ribadisce la volontà di abolirla dal 2023.
"La curvatura ideologica della manovra di bilancio è più importante degli stanziamenti di fondi. C'è un dato importante: loro cambieranno nome, iniziando dal reddito di cittadinanza, ad una forma di finanziamento e di sostegno alla povertà che per il 70 per cento rimarrà tale e quale. Complessivamente la misura vale circa 7 /8 miliardi di euro e loro riducono lo stanziamento di 700 milioni di euro. Tengono il 90 per cento della bontà della misura perché anche loro la riconoscono ma le cambiano nome" spiega Caporale. "Per i primi otto mesi poi, come abbiamo sempre detto, dall'anno prossimo verrà abrogato" ribatte Bignami. Ma Caporale insiste: "Io essendo di sinistra riservo alla semantica molta attenzione. Iniziamo dai rave perché, on Bignami, io penso che il centrodestra abbia delle simpatie e delle antipatie. Quei ragazzi che ballavano in modo disordinato in una landa desolata senza far male a nessuno erano i prototipi dei giovani che non vi piacciono. Il vostro è un giudizio etico" accusa il giornalista de Il Fatto Quotidiano. "Non ti seguo è un salto logico che non capisco, che c'entra il disoccupato con il rave?" chiede Bignami. "Onorevole mi pare che lei si sia camuffato da nazista per sorridere" ribatte Caporale. "Mi vuol dire che sono nazista? Si assuma le responsabilità di quello che ha detto. Vuol dire questo? Ho già fatto altre querele, una in più non mi cambia nulla" incalza Bignami.
"La curvatura ideologica di questo governo è ben visibile e questo fa bene alla democrazia perché per la prima volta vediamo un governo di destra che fa cose di destra. Anche io penso che il reddito di cittadinanza debba essere una misura provvisoria ed emergenziale ma un governo non si deve permettere, con una quantità di giovani che lo percepisce perché sono poveri non studiano e non hanno lavoro, di trasformare con un meccanismo semantico una visione in una realtà. Mi sarei aspettato che si dicesse: questo reddito non si può dare per sempre a tutti. Bisogna trovare il lavoro smettendo di promuovere corsi di formazioni farlocchi. Cambiare nome ad una misura non trasforma la realtà" conclude Caporale.
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