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Tagadà, il retroscena di Orlando sul dialogo Pd-M5s: "Il rischio di Letta"

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Andrea Orlando, ospite di Tagadà su La7 mercoledì 23 novembre, viene messo alle strette dalla conduttrice Tiziana Panella a proposito della divisione delle opposizioni al governo Meloni. "Ma è possibile che non riuscite neanche a scendere in piazza insieme per protestare?" chiede Panella riferendosi alla manifestazione lanciata dal Pd sulla manovra di bilancio e in particolare sull'avvio dell'abolizione del reddito di cittadinanza. 
 

 

"A me turba molto il fatto di non scendere in piazza insieme. Sono convinto del fatto che anche avendo delle prospettive future diverse si può provare a costruire un patto delle opposizioni. Io questo ragionamento l'ho fatto dall'inizio, da dopo l'affermazione del centrodestra" spiega Orlando. Panella lo corregge: "Beh lo avete fatto anche prima: Emiliano ha rivelato come avete cercato di convincere Letta che rifiutare l'alleanza con il M5s e con Calenda era sbagliato. È vero?" chiede la conduttrice. "È vero" ammette Orlando. "Letta riteneva che non vi erano le condizioni. Quando abbiamo fatto arrivare a Letta questo messaggio lui ha risposto che in questo caso non sarebbe stato lui il segretario per riaprire un dialogo con il M5s. La risposta è stata chiara perché ritrovarsi in campagna elettorale senza un segretario non sarebbe stata la prospettiva migliore. Per spezzare una lancia in favore di Letta è giusto dire che anche i segnali che provenivano dal M5s non incoraggiavano ad una riapertura del dialogo. La sua obiezione era: se io riapro il dialogo il rischio è di ritrovarmi la porta sbattuta in faccia. E i segnali che provenivano dai pentastellati potevano accreditare una lettura di questo tipo" conclude Orlando. 

 

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