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Ira di Conte per la cancellazione del reddito: "Un calcio nel sedere ai fragili"

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Giuseppe Conte non ci sta, non riesce a farsene una ragione. La cancellazione del reddito, annunciata e promessa dal governo Meloni, è una ferita aperta che il leader del Movimento 5 Stelle non riesce a ricucire. E nella sua intervista con Veronica Gentili, a Controcorrente su Rete4 mercoledì 23 novembre, esprime tutta la sua ira. 
 

 

“Questa è una manovra da zero coraggio zero crescita e tanta ingiustizia sociale. Dire oggi che il reddito rimarrà per la platea degli occupabili, una platea di 660mila persone, nuclei familiari che per il 70% hanno un livello basso d’istruzione e in più una buona parte, 190mila, sono over 50 una fascia d’età che ha difficoltà di ricollocazione nel mondo del lavoro è disumano e le spiego perché. Dire a queste persone ‘avete 8 mesi di tempo, ad agosto finisce il metadone di Stato, finisce la pacchia’, significa che lo stato li accompagna sull’orlo del baratro e poi gli dà un calcio nel sedere, mentre accarezza evasori e corrotti. È un mondo capovolto, ha letto male la nostra costituzione” ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle. 

 

 

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