contrattacco
Ora Soumahoro parla di giustizia a orologeria. Imbarazzo a In Onda
Ora la sinistra parla di "fango" a orologeria. Per Aboubakar Soumahoro è quantomeno sospetto il "tempismo" delle notizie sull'inchiesta che avrebbe coinvolto la moglie e la suocera per la gestione di una cooperativa che si occupava di migranti e accoglienza. Il nome del neo-parlamentare di Sinistra Italiana non figura nell'inchiesta della procura di Latina ma la vicenda è stata riportata dai media visto che il parlamentare è un personaggio pubblico. Ospite di Concita De Gregorio e David Parenzo a In Onda, il sindacalista ha respinto l'espressione "la cooperativa della famiglia Soumahoro. È un falso, non ho una cooperativa. Associare il mio viso e la mia storia" a questa vicenda "è un modo per infangarmi".
Il deputato nella puntata di domenica 20 novembre afferma di avere massima fiducia nella giustizia: "Se ci saranno illeciti, chi ne è responsabile ne risponderà". Ma quello che non torna è il "tempismo": "Come mai adesso tutto questo fango mediatico per attaccarmi? A meno di 40 giorni dall'inizio della legislatura? A dieci giorni da quando sono salito sulla nave Ong a Catania e a meno di un giorno dopo il mio intervento alla Camera sui migranti?".
De Gregorio ricorda che le vicende che riguardano i familiari dei politici in qualche modo sono sempre stati raccontati dai media: "Ci sono dei cognati che hanno decretato la rovina di qualcuno", afferma in riferimento alla storia di Gianfranco Fini. In ogni caso, le parole sulla giustizia a orologeria lasciano abbastanza perplessi anche gli altri ospiti che in vari momenti della trasmissione difendono Soumanoro, ossia l'ex direttore del Corriere della sera Paolo Mieli e Luca Sofri, direttore del Post. Nel corso del programma viene chiesto conto al parlamentare anche del video di oggi, in cui in lacrime afferma: "Voi mi volete morto". Ma chi sono loro? Incalzato dai conduttori, alla fine si evince che si tratta della "destra" e dei "giornali di destra". Alla fine Sofri e Mieli ricordano che la storia inizialmente non è uscita, dai giornali di destra. Ma tant'è...