Saviano, nuovo fango in tv. Salvini lo fulmina: "Altro insulto, altra querela"
Roberto Saviano rivendica il diritto di insultare per criticare i politici con un lungo a pensoso intervento nel corso di PiazzaPulita, il programma di Corrado Formigli su La7. E Matteo Salvini lo fulmina in due parole. Succede nell'arco di poche ore. Lo scrittore di Gomorra ha rivendicato il diritto di usare parole come quel "bastardi" indirizzato a Salvini e a Giorgia Meloni perché il termine era solo una "dura critica". Linea ribadita nella prima udienza del processo che lo vede imputato a Roma per diffamazione.
Processo a Saviano, Salvini chiede di essere parte civile
Il conduttore lo ha accolto con tutti i riguardi perché "sotto processo per una parola". "Bastardi? È un 'ingaggio' che io rivendico e non è stata neanche una scelta emotiva. Volevo dire: ora basta", afferma Saviano. "La libertà di critica va commisurata al potere politico. Maggiore è il potere, maggiore è la possibilità di critica. Io sto criticando il potere politico che mente sistematicamente. La mia non è un'opinione politica", ha detto nel suo sermone lo scrittore che insiste con il rischio "democratura", ossia la democrazia di facciata che in realtà è autoritarismo. Non solo. Lo scrittore ha anche messo nel mirino gli elettori del centrodestra che a suo dire sono stati "presi in giro con la propaganda anti-migranti" e hanno votato in massa Meloni e Salvini. "Chi ha votato per le destre è depresso e si è lasciato convincere da una retorica razzista", ha detto lo scrittore paladino della sinistra.
Saviano, il processo diventa un comizio anti-governo
E Matteo Salvini? "Compagno Saviano, altro insulto, altra querela!", ha scritto il vicepremier e ministro su Twitter rilanciando un articolo sulle ultime dichiarazioni dello scrittore.