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Guerra Ucraina, Dario Fabbri: gli italiani devono sapere. Cosa succede con l'articolo 5 della Nato

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Il caso dei missili caduti su territorio polacco hanno reso concreta la possibilità che la guerra in ucraina diventasse nel giro di poche ore un conflitto mondiale. Ad analizzare la situazione, delicatissima, e a illustrare gli scenari che ci si prospettano è Dario Fabbri, direttore di Domino ed esperto di geopolitica, intervenuto mercoledì 16 novembre a Omnibus, su La7.  

 

Lo stesso presidente americano Joe Biden ha detto che "probabilmente si è trattato di un missile ucraino".  Dmitrij Medvedev, a capo del consiglio di sicurezza russo, ha parlato invece di un complotto dell'Occidente per scatenare una guerra mondiale. "Questa minaccia della guerra atomica e mondiale è per dire: dateci ciò che chiediamo", è la valutazione di Fabbri secondo cui Mosca teme che le forze armate di Kiev possano riconquistare altri territori. Affermare che "la guerra mondiale è dietro l'angolo" serve a cercare di fa accettare all'Occidente la "situazione sul campo" per un negoziato.

 

L'analista però invita tutti a valutare il "vero elemento della giornata di ieri". Negli ultimi giorni era sembrato infatti che il conflitto era arrivato "a uno stallo definitivo" che avrebbe potuto portare "addirittura a un cessate-il-fuoco". "Quanto capitato ieri ci ricorda quale filo a sottilissimo viviamo ogni giorno", tra la crisi energetica e l'incubo della guerra globale. Infatti, se per qualsiasi motivo scattasse l'articolo 5 della Nato, quello secondo cui un attacco a un Paese del patto è un attacco a tutti, per l'Italia non ci sarebbe scelta. "Non è scattato neanche l'11 settembre, perché il nemico era un franchising del terrore con base in Afghanistan. Oggi è molto più serio perché il nemico esiste, ed è la Russia. Dobbiamo dirlo agli italiani che ci ascoltano: sia chiaro che facciamo parte della Nato." Cosa vuol dire? "L'Italia sarebbe chiamata a fare la sua parte, a entrare in guerra con il suo contingente" chiarisce Fabbri. 

 

 

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