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Migranti, Luca Ricolfi: noi disumani? La prova dell'ipocrisia di Macron

Non c'è bisogno si scomodare gli scenari elettorali francesi per capire cosa c'è alla base della reazione di Emmanuel Macron su caso migranti. Luca Ricolfi, politologo e professore ordinario di Analisi dei dati all'Università degli Studi di Torino nel corso della puntata di sabato 12 novembre di Agorà, su Rai3, spiega che il "governo francese sa perfettamente che l'opinione pubblica è molto irritabile sul problema immigrazione e quindi vuole trasmettere un'idea di linea dura" stracciando gli accordi sulla redistribuzione dei migranti con l'Italia dopo il caso Ocean Viking.  

 

L'ipocrisia dell'Eliseo è lampante. "Macron dice che 'in via eccezionale e solo per questa volta' accoglierà 200 persone sbarcate dalla Ocean Viking, ma come fa ad accusare di disumanità l'Italia che questo problema ce l'ha continuamente?". Il nostro Paese, afferma Ricolfi accoglie molto di più di quello che è in grado di gestire. Il problema è che l'Europa "in questi anni ha dato disponibilità da di accogliere profughi e rifugiati in misura assolutamente inadeguata rispetto al fabbisogno e alla pressione che viene dall'Africa". 

 

L'Ue vuole prendersi qualche migliaio di persone e non si può neanche dire che la redistribuzione è una soluzione. "Andrebbe bene se ogni anno l'Europa fosse pronta redistribuire cento o duecentomila profughi" ma abbiamo visto che dai paesi membri e da Bruxelles c'è da sempre "una assoluta indisponibilità di farsi carico di numeri appena decorosi", afferma il politologo.

 

Due soluzioni restano sul campo, ma l'Europa sembra cieca a riguardo. O si fa una seria politica di redistribuzione basata sui veri numeri degli ingressi, o si fa in modo che "nei Paesi europei si entra solo in modo legale". Per farlo serve "fermare le partenze all'origine", ossia nei Paesi da dove partono i barconi, e questa è una "soluzione che si può gestire solo con prudenza e con calma, con dimensioni europee più grandi. E che necessita di anni" di lavoro per essere portata a compimento.