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Otto e mezzo, De Angelis sbotta sui migranti: "Carico residuale? Governo di pizzicagnoli"

Giada Oricchio
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Lo scontro Italia-Francia sulle navi Ong e la stretta del governo Meloni sull’immigrazione tengono banco a “Otto e Mezzo”, il talk politico di LA7. Durante la puntata di mercoledì 9 novembre, la conduttrice Lilli Gruber ha chiesto se l’esecutivo abbia o no ragione quando pretende il ripristino della legalità sulle ong (“un conto sono i salvataggi occasionali, un altro fare la spola”) e il vicedirettore dell’Huffington Post Alessandro De Angelis ha risposto lapidario: “No, ha torto su tutta la linea”. Poi la frustata: “È una cosa da pizzicagnoli di vite umane, lasciamelo dire. Tutto ben sintetizzato dall’espressione del ministro dell’Interno (Piantedosi, nda) che ha parlato di "carico residuale" come se la disperazione di questi poveri cristi si misurasse in chili: venti sbarcano, altri trenta restano. Non è questa una linea di governo sull’immigrazione”.

De Angelis ha sottolineato che viene gestita come emergenza, qualcosa che non lo è perché, da quando il premier Meloni ha preso la campanella dalle mani di Mario Draghi, sulle coste italiane sono arrivati 9.000 profughi. “C’è questa sceneggiata su poche centinaia di poveri cristi che devono essere accolti per ragioni umanitarie” ha affermato il giornalista prima di aggiungere che in Europa manca totalmente una politica comune perché “fin dal Conte1, Salvini, per fare un regalo ai tanti Salvini e Meloni d’Europa, rese volontaria la ricollocazione che allora era obbligatoria. E da allora i tanti Salvini e Meloni d’Europa rispondono che ora sono affari nostri e loro se ne fregano”. Insomma, il sovranismo è il primo ostacolo ai problemi che esso stesso pone.

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