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Otto e mezzo, Giannini decreta la morte del Pd: “Non esiste più”. Il piano di Conte
Di chi è il vero problema sulle elezioni regionali? Lilli Gruber interroga i suoi ospiti sull’ennesima frattura tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico nel corso della puntata dell’8 novembre di Otto e mezzo, talk show di La7, e il primo ad analizzare la situazione dell’ex campo largo è Massimo Giannini, direttore de La Stampa: “È un problema più del Pd, che non c’è. Il Pd non esiste più, non lo si percepisce nel discorso pubblico. Però c’è un problema di tutte le opposizioni. Per il Pd sarebbe assurdo candidare Letizia Moratti, un nome perfetto per il gatto e la volpe, Matteo Renzi e Carlo Calenda. Non si può impostare un ragionamento in un modo che non porta ad un accordo, non si fanno intese senza trattare. Giuseppe Conte vuole solo le sue condizioni mentre dice a Volodymyr Zelensky di trattare, di cercare un compromesso e che ognuno deve cedere qualcosa. È evidente - sottolinea Giannini - che lui non vuole fare l’accordo, ha fatto un’opa sull’elettorato del Pd, fiuta il sangue della preda, il Pd non c’è e lui se lo vuole prendere. Così vanno tutti a sbattere”.