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Otto e mezzo, crociata di Massimo Giannini contro Giorgia MelonI: “Legge e ordine, signori…”

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Massimo Giannini, direttore de La Stampa, è ospite della puntata del 31 ottobre di Otto e mezzo, il talk show di La7 condotto da Lilli Gruner, e usa toni ostili nel commentare le prime misure varate dal governo Meloni, in particolare quelle sulla sicurezza: “Giorgia Meloni doveva portare qualcosa che fosse in qualche modo identitario. I provvedimenti ai quali stiamo assistendo hanno questo vago sapore di legge e ordine, è la destra signori… Quindi interveniamo il pugno duro sui rave party, introducendo un nuovo reato, ma prima erano tutti perseguibili, non è vero che prima c’era la giungla e adesso finalmente li possiamo colpire… Non era un’emergenza del Paese, c’è stato il rave a Modena che è stato provvidenziale per Meloni, ha subito potuto far vedere che la destra c’è e non rinuncia a far esercitare il pugno di ferro”. 

 

 

“Io sull’ergastolo ostativo sono d’accordo, il problema dei mafiosi c’era ed era importante. Per il resto - prosegue Giannini - siamo in presenza di un governo che fa cose ideologiche e per il resto tiene conto del principio di realtà. Se prendiamo il Covid c’è un vessillo ideologico agitato all’insegna del fatto che la scienza non è una religione e tutto quello che aveva fatto il precedente governo lo ha fatto per motivi ideologici, quindi via libera ai medici no-vax che possono tornare in corsia. Però al tempo stesso proroga dell’obbligo a tenere la mascherina negli ospedali e nelle Rsa. Per fortuna, bisognerà pure tenere conto di un po’ di principio di realtà. Stop and go, bastone e carote. Prevarrà la carota o il bastone? Lo vedremo, per adesso - chiosa il giornalista - c’è questa ambiguità di fondo”.

 

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