tormenti sinistri
In Onda, D'Alema umilia Letta: Meloni ha fatto quello che non ha fatto lui
Massimo D'Alema si riprende la scena nella galassia del centrosinistra e spara a zero sull'attuale status quo del Partito democratico. La cui coalizione alle elezioni del 25 aprile ha convinto solo la "sinistra Ztl", ammette l'ex presidente della Camera nella puntata di domenica 30 ottobre di In Onda, su La7. Intervistato da Concita De Gregorio e David Parenzo, "Baffino" fa riferimento a Enrico Berlinguer, a cui è dedicato il suo ultimo libro, ribadendo che ora il partito di Enrico Letta non riesce a parlare alle fasce di popolazione che sarebbero il suo naturale elettorato.
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Al governo c'è Giorgia Meloni e il centrodestra, ma il successo della coalizione per D'Alema non è "straordinario", perché in termini di voti non si discosta molto dal risultato del 2018. "L'elettorato di centrodestra si è concentrato su Fratelli d'Italia, svuotando Lega e Forza Italia", argomenta D'Alema. Insomma, è la sinistra ad aver perso le elezioni, anche a causa del non voto per "l'erosione del sistema elettorale".
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"La destra ha fatto però una straordinaria operazione politica" ammette l'ex premier, "Meloni è riuscita a mettere insieme forze politiche divise per tutta la legislatura". La leader di FdI ha un grande merito, che è la debolezza del centrosinistra: "Della Meloni mi piace che ha fatto quello che non abbiamo fatto noi: ha tenuto in piedi un partito vero, organizzato, con i quadri. È una donna che ha fatto politica, da segretaria dei giovani ha scalato il suo partito. Come me? Il mio è stato considerato quasi un colpo di Stato... Lei è stata, meno di noi, vittima di quell’antipolitica, della destrutturazione della politica di cui noi abbiamo sofferto" è la sentenza di D'Alema.
Tutta sbagliata anche la campagna elettorale del Pd, incentrata sul pericolo democratico. "Non penso che la vittoria del centrodestra ci riporterà al fascismo, contesto la politica sulla destra ad esempio sui diritti civili - argomenta D'Alema - Ignazio La Russa non parteciperà ai festeggiamenti del 25 aprile? Non lo fece neanche Silvio Berlusconi...". Insomma, tra sinistra e destra c'è "radicale diversità, ma non c'è nessun pericolo fascista" in vista.