il politologo
L'Aria Che Tira, Friedman: "Cosa significa Cingolani consulente". Myrta Merlino resta di stucco
Giorgia Meloni promossa con riserva da Alan Friedman: “Bene la conferma di Cingolani, ma chi gestirà i soldi del Pnrr?”. Il giornalista americano è un estimatore di Mario Draghi e, in collegamento con la trasmissione di La7 “L’Aria che Tira”, lunedì 24 ottobre, ha raccontato di non essere rimasto stupito dal passaggio di consegne proficuo e ordinato tra l’ex premier e Meloni perché “è uomo molto signorile, ha cercato di mantenere i contatti, crede nel suo Paese e voleva darle le informazioni migliori per partire bene”.
Adesso la leader di FdI, che continua a volare nei sondaggi, è attesa al varco. Davanti a lei ci sono le impegnative e temibili sfide economiche: emergenza energetica, bollette, economia, ristori a livello nazionale e internazionale e temi legati all’attuazione del Pnrr. E su questo punto la conduttrice Myrta Merlino ha sollecitato Friedman: “Sei stato un estremo difensore di Roberto Cingolani, Meloni ti ha dato retto, se l’è tenuto come consulente” e lo scrittore ha dato vita a un panegirico d’annali: “E’ stata un’ottima decisione avere l’ex ministro della Transizione energetica come consulente per aiutare nelle negoziazioni a livello europeo, sa tutto. E’ l’uomo che ha creato l’autonomia dal gas russo e ha garantito la sicurezza energetica all’Italia per quest’inverno”.
Poi ancora: “Il fatto che Giorgia Meloni lo abbia voluto al suo fianco per aiutare il governo a portare avanti anche le iniziative di Draghi, come il price cap, è un segno positivo per l’Italia”.
Prima la carezza, poi il buffetto. Il giornalista, infatti, ha pungolato a distanza il neo presidente del Consiglio ribadendo che il vero test per il governo sarà l'amministrazione dei fondi europei del Recovery: “Bisogna capire che capacità ha Meloni di completare i progetti e portare avanti misure e investimenti. Il diavolo è nei dettagli: chi gestirà i 240 miliardi di budget? Il ministro Fitto in che parte? E Salvini? Chi sarà il successore di Vittorio Colao e perché non c’è il ministro per il Digitale?”.