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Otto e Mezzo, Italo Bocchino stende Tomaso Montanari: "Rosicata infima"

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Con la formazione del governo di Giorgia Meloni si rivede in tv Italo Bocchino, politico che ha attraversato varie formazioni del centrodestra dal Msi passando per An, Pdl e Futuro per l'Italia di Gianfranco Fini. Ospite di Lilli Gruber nella puntata di venerdì 21 ottobre di Otto e mezzo, su La7, Bocchino commenta l'esecutivo che giurerà domani al Quirinale e si scontra con Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena.

 

"È un governo storico dal punto di vista politico dopo 75 anni di destra esclusa o secondaria" nella storia repubblicana, e che oggi "diventa protagonista con una donna, e questo è uno schiaffone in faccia alla sinistra di un sonoro incredibile, giovane e tosta come una barra di titanio, che ha dimostrato in questi giorni grandi capacità", afferma Bocchino che sottolinea come la leader di FdI abbia bruciato le tappe presentando il suo governo in tempi record: "10 giorni in meno della media italiana, 15 giorni meno della media Europea".

 

L'ex Fli poi risponde a Montanari che aveva definito l'esecutivo Meloni "di infimo livello", con alcuni esempi. Come ministro della Salute "è meglio Roberto Speranza del professor Orazio Schillaci, preside di medicina che sicuramente saprà fare meglio del predecessore?". E ancora Carlo Nordio alla Giustizia "credo che abbia più competenze di Alfonso Bonafede che faceva il dj" attacca Bocchino che snocciola l'elenco. Matteo Salvini farà sicuramente meglio di Danilo Toninelli alle Infrastrutture, così come il docente Giuseppe Valditara all'Istruzione che fu di Lucia Azzolina. "Di infima c'è solo la reazione di Montanari che rosica" chiosa il direttore editoriale del Secolo d'Italia. 

 

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