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Caso Ronzulli, Crosetto svela perché Meloni ha detto no: l'unico governo possibile

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"Io credo sia difficile per chiunque accettare di non essere più nella posizione di chi dà le carte. Lo è per una persona normale, figuriamoci per chi come Berlusconi ha fatto cose straordinarie, da leader in ogni settore della propria attività. È nella natura umana". In un'intervista al "Corriere della Sera" l'esponente di Fratelli d'Italia Guido Crosetto ieri centrava bene il nodo della questione nel centrodestra che, di ora in ora, adesso sembra sciogliersi verso un accordo definitivo. "Lui più di altri ha la sensibilità di capire le esigenze delle imprese italiane, lui conosce come nessuno i bisogni e i problemi del mondo produttivo, deve essere portatore della visione di questa parte della società italiana. C’è bisogno della sua visione e della sua esperienza - ha aggiunto - Se Berlusconi portasse persone della qualità di quelle che ha portato nelle sue aziende, saremmo a posto. Ci dia un Confalonieri, un Doris, una Marina Berlusconi, un Gianni Letta... Ci tiri fuori i talenti, i Gullit, i van Basten, i Baresi! Si aspetta il suo apporto anche su questo. Il no di Meloni a Ronzulli? Un premier ha diritto di scegliere chi ritiene più adatto per ogni ruolo. A lei serve una squadra inattaccabile sotto ogni profilo: si è visto come già sulle presidenze delle Camere l’opposizione abbia colto la palla al balzo per alzare il tono della polemica facendola diventare diffamazione internazionale che indebolisce il Paese".

"il gigante buono" cofondatore di Fratelli d'Italia è da giorni impegnato per ricucire lo strappo tra la leader di FdI e il Cav dopo il "caso appunti". Oggi l'incontro nella sede dovrebbe risolvere la questione e dare finalmente il via alla formazione della squadra di governo. E mentre la diretta interessata, la fedelissima Licia Ronzulli "rea" di aver rischiato di far saltare la trattativa di governo fa sapere di non voler essere un ostacolo, Crosetto ha rivelato i veri motivi sul veto della premier in pectore Meloni: "Ha diritto di scegliere chi ritiene più adatto per ogni ruolo. A lei serve una squadra inattaccabile sotto ogni profilo: si è visto come già sulle presidenze delle Camere l'opposizione abbia colto la palla al balzo per alzare il tono della polemica facendola diventare diffamazione internazionale che indebolisce il Paese". 

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