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Non è L'Arena, "è calato il gelo". I dubbi di Mieli sul governo Meloni ma Sallusti lo stronca

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La formazione del nuovo governo e lo stallo sui ministri. Massimo Giletti, domenica 9 ottobre, a "Non è l'Arena" su La7 parla del nuovo esecutivo con il direttore di Libero Alessandro Sallusti, il conduttore tv Gad Lerner e l'editorialista del Corriere della Sera Paolo Mieli: "La Meloni è sempre silente" esordisce Giletti. "Vi ricordate quando ha detto è finita la pacchia? Per alcuni non è neanche iniziata che per la Meloni ci sono già problemi. Non a caso ha detto di non riuscire a dormire la notte". La presidente di Fratelli d'Italia, premier in pectore sembrerebbe sola e il riferimento del conduttore punterebbe agli alleati: "Salvini e Berlusconi sono davvero con lei?" domanda Giletti riflettendo sulle fibrillazioni che stanno scuotendo il centrodestra per la scelta di nomine e cariche in vista della formazione del nuovo governo.

È d'accordo Paolo Mieli: "Dopo una vittoria di quelle proporzioni è calato il gelo" spiega il giornalista aggiungendo un particolare importante: "Meloni viene da un anno che la premia, anche dal successo del suo libro autobiografico, il più venduto". Lo interrompe subito Alessandro Sallusti ma Mieli è ben contento di essere fermato: "Sai che mi piace essere interrotto" esclama lasciandogli la parola. "Il partitino più piccolo della famiglia si è mangiato gli altri lo capite che è un trauma: un premier donna non ha precedenti nella storia italiana" spiega Sallusti. "Tutti prenderanno ordini da una donna e la vittoria femminile è un trauma" ribadisce il direttore che però sottolinea: "Dobbiamo vedere cosa succederà dopo con la squadra di governo pronta".

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