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Otto e mezzo, Veltroni ammette gli errori della sinistra. E Gruber li umilia
I dolori del Pd, la capacità di stare all’opposizione e quella storica di stare al governo senza essere votato. Walter Veltroni, fondatore del partito democratico, ospite di “Otto e mezzo” il talk politico del preserale di La7, ha sposato la linea del segretario uscente Enrico Letta: “Mi auguro che mantenga la promessa di fare un’opposizione seria e forte. Se di fronte a un governo di destra estrema, la sinistra non lo facesse sarebbe imbarazzante. L’opposizione non è una gogna”.
Veltroni, oggi scrittore, ha ammesso che uno dei problemi della sinistra sta nel fatto che “per 11 anni ha governato questo Paese senza aver mai preso i voti, in questo c’è senso di responsabilità certo, lo hanno fatto di fronte alle emergenze…”, ma la conduttrice Lilli Gruber lo ha punzecchiato: “E anche per amore delle poltrone”. Uno spiazzato Veltroni ha poi ripreso il filo del discorso: “Per amore, ma anche per trasformazione del governo non in un mezzo, ma in un fine”.
Secondo l’ex pd, per una forza di sinistra il governo è un mezzo per cambiare le cose, ma se diventa un fine in base al quale si governa con chiunque - come accaduto - alla fine si paga il prezzo e ha sottolineato di nuovo: “Stare all'opposizione non fa male”.
Gruber ha chiosato: “Quindi il Pd deve fare opposizione netta, chiara, dura e pura” e l’illustre ospite: “Ci mancherebbe! Ovviamente deve farla con intelligenza. Deve fare le scelte nell'interesse del Paese, deve fare opposizione non solo in Parlamento ma anche nel Paese. Il problema del Pd è se stesso, il problema è se crede in se stesso e invece un quarto d’ora dopo il voto hanno cominciato a discutere se andare con Calenda o Conte”.
Su Giorgia Meloni, Veltroni ha temporeggiato: Dai suoi comportamenti si vedrà se deciderà di avere un profilo trumpiano, cioè quello di una destra eversiva oppure se adotterà una fisionomia da forza conservatrice. Di certo i prossimi mesi in Italia saranno durissimi e credo che nessuno abbia intenzione di spaccare ulteriormente il Paese”.