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Quanto manca alla terza guerra mondiale. La sentenza di Caracciolo

Giada Oricchio
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“La guerra si aggrava. Il nucleare? Può succedere di nuovo”. È senz’appello la sentenza di Lucio Caracciolo sulle ultime mosse del presidente russo Vladimir Putin (annessioni di 4 regioni dell’Ucraina con i referendum farsa e minaccia nucleare dopo aver ricordato il precedente USA su Hiroshima e Nagasaki).

Il direttore della scuola e della rivista Limes, ospite del talk politico di LA7 “Otto e Mezzo”, venerdì 30 settembre, ha spiegato l’evoluzione dell’invasione in Ucraina: “La guerra si aggrava e le possibilità di negoziato si riducono a zero. Significa che un conflitto che si combatteva su un suolo ucraino contestato, adesso diventa un conflitto che si combatte in Russia, anche se controlla solo in parte quelle regioni. Significa che l’Ucraina entrerà presto nella Nato e questo vorrà dire che ci sarà un fronte tra Russia e Nato in maniera esplicita”.

Un disastro nel cuore dell’Europa: la guerra è su un piano inclinato e l’Italia presto capirà che non può limitarsi a mere dichiarazioni atlantiste. “Per l’Italia dire semplicemente ‘siamo nell’Alleanza Atlantica’ è insufficiente perché essere nella Nato in tempo di pace è facile, esserci in tempo di guerra è un’altra cosa specialmente se dall’altra parte c’è una potenza nucleare” ha fatto notare Caracciolo prima della temibile osservazione conclusiva: “Oggi Putin nel suo discorso ha detto che c’è un precedente nell’uso della bomba atomica ed è quello americano: Hiroshima e Nagasaki. Ha voluto dire: è successo una volta, può risuccedere. Si sta giocando una partita a un livello di tensione e pericolo molto alto. Infatti alcuni Paesi a ridosso della Russia si stanno armando in vista di una guerra”.

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