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Elezioni, l'attivista Cathy La Torre protesta per la divisione uomini-donne: insulti e denunce al seggio
Finisce tra insulti e denunce la protesta al seggio dell'avvocarto e attivista per i diritti della comunità Lgbt Cathy La Torre. A racccontare cosa è successo durante il voto domenica 25 settembre nella sezione di Bologna è la stessa attivista, sui social: “Sono appena uscita dal seggio e sono davvero molto scossa. Dopo aver chiesto che venisse messo a verbale che la suddivisione in liste di uomini e donne è lesiva della privacy e della dignità delle persone transgender, uno scrutatore ha chiamato le forze dell’ordine. Le forze dell’ordine sono state impeccabili, così come gli altri scrutatori e la presidente del seggio. Ma quello scrutatore mi ha diffamato davanti a tutti chiamandomi pazza”.
La Torre protesta per la suddivisione degli elettori in uomini e donne, che non è certo una novità di queste elezioni. "C’è il registro delle liste elettorali rosa per le donne e azzurro per gli uomini! E poi c’è una legge del 1947, mai abrogata, che stabilisce che nelle liste elettorali la donna sia identificata anche con il cognome del marito" scrive su Instagram annunciando di aver querelato uno degli scrutatori.
"Uno scrutatore mi ha insultata e diffamata davanti a tutti. Entro, chiedo di poter verbalizzare che la divisione in file fra maschi e femmine viola privacy e riservatezza delle persone trans così costrette a fare un coming out davanti a tutti". "La presidente mi dice che lo chiedo ogni anno ma non cambia mai nulla, io rispondo che se sono a votare è perché credo ancora che serva e così la penso per ogni singola battaglia", prosegue La Torre secondo cui "le file uomini e donne sono lesive della privacy di chi sta facendo una transizione di genere e io non sono pazza se chiedo di metterlo a verbale".