“Italiani immedesimati in Meloni”. L'elogio di Buttafuoco: ridicolizzandola la sinistra si è suicidata
“È la generazione Tolkien che entra a Palazzo Chigi. È la rivincita di Coccia di Morto su Capalbio. È la ex babysitter che ce l’ha fatta, alla faccia di tutte le signorine della Roma bene”. Pietrangelo Buttafuoco sintetizza così il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre in un colloquio con Repubblica. Nell’intervista lo scrittore, che della leader vincitrice di queste politiche è amico personale, oltre che intellettuale di riferimento, spiega punto per punto perché si è arrivati a tale risultato: “Giorgia trionfa non perché di destra o perché è capo di una comunità politica, ma perché è diventata terminale di un’aspettativa collettiva. Nei suoi confronti è maturata un’attesa da parte di tutti gli italiani estranei ai sistemi di potere, che in lei in un certo senso si sono immedesimati. Meloni è una donna che ha una storia di sinistra, «a sua è la storia di una ragazza che ha vissuto fin dall’adolescenza l’esperienza del riscatto da un’infanzia assai difficile. E quel riscatto è passato dalla politica della militanza, dal basso. Con il grande svantaggio di stare dalla parte del torto. Nella politica ha cercato un senso, facendola con entusiasmo, con la dialettica e mai attraverso lo scontro con gli avversari. Nella Roma patria delle signorine di buona famiglia, dei licei del centro, lei l’ha spuntata provenendo dagli antipodi”.
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Buttafuoco allontana lo spauracchio fascismo: “Giorgia cresce in una famiglia monogenitoriale, salda un’alleanza di ferro con la madre e la sorella. Fa la babysitter a casa Fiorello, lei non è erede del Msi. L’abbandono della casa del padre era avvenuto già a Fiuggi. Giorgia non viene dal Fronte ma da ‘Azione giovani’. Dio, patria e famiglia è l’ideale mazziniano, prima ancora che mussoliniano. La sua è la generazione Tolkien, non l’Italia post o neofascista che rispunta dalle ‘fogne ’ e quella Fiamma è la stessa che Dino Ferrari volle nella bara e nella quale si è riconosciuto Paolo Borsellino, è la Fiamma di Walter Chiari. Riaccendere oggi l’istinto fratricida non fa che spingerci nell’eterna guerra civile»e l’unica cosa che conta è che una giovane signora a capo della destra sia riuscita in quello che la sinistra non ha mai saputo fare, farsi guidare da una donna”.
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Nel dialogo con il quotidiano romano Buttafuoco sostiene che Meloni “è una secchiona, prepara ogni intervento, ogni provvedimento da adottare, prima di qualsiasi decisione importante da prendere. È una donna curiosissima. Ha una infinità di quaderni in cui annota tutto, scrive scalette, traccia schemi. Infine conserva e archivia. Che poi è un’antica regola del teatro. Non esiste l’improvvisazione. Il copione è sempre ben collaudato”. Ma come si è arrivati ad un risultato simile per Fratelli d’Italia? “L’errore di fondo che ha commesso la sinistra, e una certa intellighenzia, è quello di averla ridicolizzata - dice Buttafuoco -. Non potendola criminalizzare, come avvenuto con Berlusconi o Salvini, hanno tentato di farne una caricatura. Più che un errore, si è rivelato un suicidio politico: ha spinto un italiano su quattro a immedesimarsi in questa donna che la sinistra e il suo mondo hanno spinto in un angolo. Più lo hanno fatto, più i consensi di FdI sono cresciuti e molte delle sue scelte non le ho capite, in prima battuta come quando le venne prospettato da Mario Draghi l’ingresso al governo di tutti, in molti, e anche io, le abbiamo consigliato di accettare. Per chiudere così anche la storia del Novecento. Lei era l’unica convinta del contrario, della necessità di restare fuori. Non ero d’accordo. Aveva ragione lei”.