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Otto e mezzo, Travaglio è già rassegnato sul centrodestra: "Non è una pacchia rivederli"

Giada Oricchio
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Il 25 settembre si vota per le elezioni politiche ed è tempo di chiedersi, usando le parole di Giorgia Meloni “per chi è finita la pacchia?”.  Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, ospite del talk politico Otto e mezzo, su LA7, venerdì 23 settembre, sentenzia: “La pacchia sarà finita per chi perde e inizierà per chi vince. E poi ci siamo noi cittadini elettori. Nel 2011 avevo esultato perché pensavo che ci fossimo finalmente liberati di Berlusconi che ci aveva portato al fallimento totale con l’Italia sputtanata a livello internazionale e quindi non è proprio una pacchia rivederli tornare tutti quanti uno dopo l'altro, per di più invecchiati di undici anni. Da lunedì potremmo avere Silvio Berlusconi presidente del Senato”.

Il giornalista e scrittore sciorina una serie di nomi “maledetti in piazza per i danni fatti” e punge Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Abbiamo enfatizzato Meloni nascondendo tutto quello che c'è dietro. Io non credo affatto che marcerà su Roma, che instaurerà la dittatura o ci farà uscire dall'Europa, sono tutte scemenze che hanno fatto solo il suo gioco. In realtà dietro il suo volto accattivante c'è tutto il vecchio. Un vecchio provato in tre governi Berlusconi e che ci ha portato al disastro totale”.

Travaglio ha concluso con un appello ai concittadini: “Spero che gli italiani facciano un esercizio di memoria e si ricordino di cosa ci hanno inflitto queste persone in quei vent'anni”. La probabile vittoria del centrodestra presenta molte incognite anche secondo il direttore de La Stampa Massimo Giannini che si dice "preoccupato per il futuro" e per un Salvini che, indietro rispetto agli alleati nei voti, potrebbe non essere un alleato fedele.

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