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Elezioni, Vittorio Feltri dà le pagelle ai leader: "Il peggiore di tutti"

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"La campagna elettorale più bizzarra ed accelerata della storia della Repubblica". Così la definisce Vittorio Feltri che stila anche la classifica dei leader in vista del voto del 25 settembre. Dal più imbranato, al più social fino a quello più ridicolo. 

"Il politico più imbranato è stato senza dubbio Enrico Letta, mollato sul più bello persino dal suo ecobus" scrive il direttore editoriale di Libero. Poi c'è il ministro Gigi Di Maio che "passa da una pizzeria all'altra, facendo l'aeroplanino, come è accaduto in una trattoria di Napoli. Insomma, nelle ultime settimane siamo stati spettatori di una specie di circo, con tanto di pagliacci".

La bordata arriva per Giuseppe Conte, l'avvocato del popolo "poco persuasivo dal momento che è lo stesso Giuseppe Conte che ha protratto in maniera ingiustificata la chiusura di attività di ogni tipo portando al collasso e al fallimento attività poco prima fiorenti".

E Carlo Calenda? Feltri lo ridicolizza: prima l'alleanza poi il divorzio col Pd "perché troppo a sinistra mentre Meloni - sottolinea il direttore - sarebbe troppo a destra e addirittura inesperta per governare, stando al giudizio del leader di Azione, che insieme a Renzi ha coniato l'efficace slogan di queste votazioni: "Italia sul serio".

Il nemico numero sarebbe infatti Giorgia Meloni "novella ducetta smaniosa di sovvertire l'assetto costituzionale nonché nume tutelare del patriarcato, nonostante negli ultimi anni Meloni, salda all'opposizione, non abbia fatto altro che difendere norme e valori costituzionali e nonostante ella sia una donna simbolo della emancipazione, della indipendenza e della forza del suo medesimo genere". Il più social? Matteo Salvini ma la vera sorpresa tra i giovanissimi di TikTok in questa campagna "è stato Silvio Berlusconi".

 

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