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Vittorio Sgarbi diventa un fumetto per conquistare Bologna: "Mi sento come Clark Kent"

Conquistare il seggio di Bologna. È questo l'obiettivo di Vittorio Sgarbi, candidato all'uninominale del Senato nel collegio di Bologna per il centrodestra (e al plurinominale Lombardia 2 con Noi moderati), in questa campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre. Per vincere, Sgarbi, ha fatto scendere in campo gli amici Christian De Sica, Massimo Boldi, Albano, Nicola Porro, Sergio Castellitto ma anche Tommaso Cerno, del Pd, che grazie allo slogan 'A Bologna non fare casini, vota Sgarbi' lo stanno sostenendo. Ma c'è di più. In questa campagna elettorale Sgarbi "diventa" anche un fumetto. Eccolo così vestire i panni di Sgarbiman, un alter ego supereroe dei fumetti, con mantello, tuta, muscoli, lo stemma di una capra sul petto e gli occhiali.  

"Mi sento proprio come Clark Kent che toglie gli occhiali e diventa Superman. I disegni sono del bravo Giuseppe Candita, che crea Tex Willer, l'idea e i testi miei" spiega il critico d'arte in un'intervista al Corriere della Sera. Un modo originale per affrontare la difficile sfida di Bologna, una città storicamente 'rossa' dove ha come rivale Pier Ferdinando Casini. "I bolognesi sono imprevedibili. Perché votare un candidato del Pd che non è del Pd ma un ex Dc e che in precedenza era stato eletto pure con i voti della destra? Casini lo conosco da 40 anni, mi ha chiesto di non essere troppo cattivo, non ha niente da dire. Perché scegliere uno di cui non si conosce il pensiero, quando si può avere me?" spiega Sgarbi che spera di attirare i voti dei giovani: "Sono l'unico vecchio che piace ai giovani, perché ne ho 70 e mi comporto da 15enne. Se gli grido "Capre"! non si offendono, anzi ci tengono. E mi adorano anche i vecchi. Una signora anziana con la veletta mi ha confidato: 'La ammiro tanto, sa? Specie quando dice le parolacce'" conclude.