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Quarta Repubblica, Sallusti smaschera Calenda: “Pifferaio magico, voti in dote al Pd”

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Nell’edizione del 19 settembre di Quarta Repubblica, il programma televisivo del lunedì sera di Rete4, Carlo Calenda è ospite di Nicola Porro, che lo intervista in compagnia di Alessandro Sallusti. Il leader di Azione spiega il suo progetto politico in vista delle elezioni del 25 settembre: “Il Terzo Polo cercherà di essere ancorato alle cose da fare. Sarà un grande partito repubblicano e liberale che voglia costruire un’agenda sulle cose da fare. Se noi prendiamo molti voti Mattarella chiederà a Draghi di restare per fare un governo di larga coalizione. Il Pd ha fatto una campagna a me distante anni luce. Io sono un moderato e vorrei riportare in Italia il pragmatismo dell’agenda Draghi”. Poi ancora: “Io sono per la cacciata dell’Ungheria dall’Unione europea. Penso che se ci sarà una maggioranza di destra si sfascerà presto per un’incapacità della classe dirigente. Michetti è la persona più impreparata che ho conosciuto. Il problema dell’Italia è - l’accusa ai suoi colleghi - che nessuno ha lavorato al di fuori della politica. Noi oggi parliamo di posizionamenti mentre il Paese si sgretola”.

 

 

L’ex candidato sindaco di Roma è un fiume in piena, ma Sallusti, direttore di libero, lo rimette facilmente al suo posto, evidenziando tutte le contraddizioni di un ragionamento che lo porta ad essere una quinta colonna del Partito Democratico: “Il Terzo Polo, per definizione, dovrebbe essere un polo disposto a stare da una parte o dall’altra in base alle valutazioni. A me sembra di capire che Calenda voglia prendere i voti dei moderati di centrodestra e darli in dote al Pd, perché non resta altro. No al Movimento 5 Stelle, no a Matteo Salvini, no a Giorgia Meloni, non è che resta moltissimo. Non so se i numeri le daranno ragione. Lei è come un pifferaio magico per un elettore di centrodestra. Calenda fa un ragionamento condivisibile ma irrealizzabile, ad urne chiuse varrà per il peso che ha e quindi non potrà dettare un’agenda ma - chiosa Sallusti - condividerà quella di un altro”.

 

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