campagna nel caos
Gianluigi Paragone all'assalto: Rai schifosa. Da Vespa parla Di Maio ma non Italexit, è bufera
Ci sarà Luigi Di Maio che dall'alto dell'un per cento o giù di lì dato dagli ultimi sondaggi a Impegno Civico, e parlerà anche per primo. Ma Italexit di Gianluigi Paragone non ci sarà. La Rai, infatti, dedicherà alle elezioni del 25 settembre due prime serate su Rai 1, il 15 e il 22 settembre, naturalmente condotte da Bruno Vespa. Non ci saranno faccia a faccia dopo le note polemiche, ma a far discutere è anche la formula scelta da viale Mazzini. Il 22 settembre alle ore 21.30, a tre giorni dal voto, parleranno nell'ordine - deciso dda un sorteggio - Di Maio, come detto, poi il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi; quindi la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Seguiranno Giuseppe Conte per il Movimento 5 Stelle; Carlo Calenda della coalizione «Azione/Italia Viva». Penultimo intervento per il segretario della Lega, Matteo Salvini. Mentre a chiudere sarà il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta.
"Come potete notare non c’è alcuna traccia di Italexit. Bruno Vespa sembra aver arbitrariamente deciso di censurare il leader del partito anti-sistema, Gianluigi Paragone, non includendolo nella lista dei sorteggiati. Certamente un comportamento riprovevole, assolutamente non degno del conduttore di uno dei principali programmi di quel 'servizio pubblico' che gli italiani, volenti o nolenti, si trovano costretti a finanziare attraverso l’odiato canone", issi legge su Ilparagone, sito di riferimento del leader di Italexit che ricorda i “giochetti” di Vespa, visto che "a fine agosto, infatti, fu l’Agcom a fermare le sue intenzioni di dare una sproporzionata visibilità a due particolari leader di partito. Nello specifico parliamo di Giorgia Meloni e di Enrico Letta, i quali avrebbero dovuto presenziare negli studi del conduttore per un confronto faccia a faccia in pieno stile americano. Un’iniziativa, la sua, che l’Agcom ha immediatamente bloccato".
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Paragone in un video, ha poi attaccato la Rai e il Tg1 definiti "schifosi" e rei di "pompare" il Movimento 5 stelle esponendo il partito di Giuseppe di Conte più del dovuto, mentre l'AgCom sostiene che è Italexit a essere "sovraesposta".