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Giulio Tremonti sgancia la bomba derivati. "Enormi problemi", cosa arriva dopo la crisi del gas

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La crisi del gas e dell'energia infiamma l'Europa ma non è l'unica minaccia che incombe sulle economie occidentali. A lanciare l'allarme è Giulio Tremonti, candidato di Fratelli d'Italia alle elezioni politiche del 25 settembre. L'ex ministro dell'Economia dei governi di Silvio Berlusconi è intervenuto giovedì 8 settembre ad Agorà su Rai3: "Anche se superiamo la questione del gas e dell’energia, i derivati genereranno, come hanno già fatto in altre grandi crisi del mondo, enormi problemi ai popoli". Tremonti è convinto che "in questo momento la finanza sta speculando sul cibo". 

 

L'ex ministro a margine della presentazione delle liste di Fratelli d’Italia in Lombardia, a Milano, ha inoltre risposto alle accuse di Enrico Letta e Luigi Di Maio secondo i quali l’Italia, nel 2011, con Tremonti all'Economia, ha rischiato il default. L’Italia nel 2011 inaffidabile? "Lo chieda al dottor Draghi". "Fino a luglio del 2011 l’Italia era considerata assolutamente affidabile. La gestione delle pubbliche finanze è stata prudente. Lo ha scritto Banca d’Italia, sono considerazioni di Draghi. Lo spread era stato per tanti anni a 100. Poi è arrivata la lettera (della Bce, ndr) ed è successo di tutto. Faccio notare a questi signori che nel luglio del 2012 con Monti lo spread era 537 ed è sceso solo quando la Germania ha autorizzato la stampa di moneta", ha detto Tremonti ai giornalisti. .

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