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DiMartedì, Alessandro Di Battista e il sospetto su Giorgia Meloni: "Accordo segreto con Draghi"

Giada Oricchio
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“Meloni? È la più draghiana di tutti. Di Maio? Poco spessore”. Alessandro Di Battista, ospite fisso del talk politico “diMartedì”, martedì 6 settembre, ha criticato con la solita asprezza mista a una punta di supponenza, tutti i politici impegnati nella campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. L’ex esponente del Movimento 5 Stelle, che ancora una volta ha deciso di non mettersi in gioco misurandosi con il gradimento degli elettori, non ha lesinato giudizi su chi invece nel bene o nel male ci mette la faccia, dall’odiato (politicamente) Enrico Letta a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. “Meloni è la politica più draghiana che c'è oggi in Italia, in politica estera dice le stesse cose di Draghi - ha detto Di Battista -. Forse proprio perché si vuole accreditare nei salotti buoni di Washington e Bruxelles o forse perché, in maniera legittima, ha stretto un accordo politico sul futuro inquilino del Colle con Draghi o forse perché banalmente è molto meno incendiaria, radicale, post fascista di quanto dica Letta che oggi è il principale alleato della Meloni e di Conte perché ogni volta che parla gli fa avere voti”. In precedenza, l’opinionista aveva sparato ad alzo zero su Draghi ripetendo la definizione del direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio (“E’ il Lukashenko di Biden, il suo è un governo fallimentare”) e sull’ex collega di partito Luigi Di Maio: “Non capisco perché l’esperto Tabacci abbia deciso di suicidarsi politicamente con Di Maio, il principale responsabile della caduta del governo Draghi. La scissione di Di Maio è stata una scemenza, forse ipotizzava che così la legislatura sarebbe durata di più e chissà cosa ha promesso a quei 60 parlamentari che gli hanno creduto e hanno lasciato il M5s. Non lo odio perché riservo il mio odio a persone di maggior spessore, mi auguro solo che non venga eletto perché non amo i trasformisti e i traditori di milioni di voti”.

 

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