Paolo Mieli, la profezia sulla sorpresa giudiziaria: "A pochi giorni dal voto..." Chi incastrano
“Ci sarà una sorpresa giudiziaria”. Paolo Mieli, direttore storico del Corriere della Sera, in collegamento con la trasmissione di LA7 Coffe Break Estate, giovedì 4 agosto, spara la frase sibillina e fa eco al direttore di Libero Alessandro Sallusti: “Da storico dico che mi aspetto sorprese nell’ultima fase della campagna elettorale… c’è sempre una sorpresa, anzi una sorpresona finale, spesso di natura giudiziaria proprio nelle ultime battute.
E la seconda sorpresa è che clamorosamente ci sarà qualcosa che non coincide con i sondaggi fermi a 15 giorni prima. Sono costanti di tutte le elezioni, soprattutto quelle della cosiddetta Seconda Repubblica, dal 1994 a oggi. E credo che ci sarà un’ampia partecipazione al voto”.
"Perché non c'è nessuna minaccia fascista". La lezione di Mieli sul centrodestra, tutti muti
Mieli ha negato che esista il pericolo di un ritorno del fascismo in caso di vittoria del centrodestra tant’è che i big del centrosinistra - da Enrico Letta, segretario del Pd a Emma Bonino di +Europa passando per Carlo Calenda di Azione - non agitano un simile spauracchio come fatto in passato: “E’ ovvio che su alcuni giornali ci saranno ancora intellettuali che lanceranno l’allarme sul fascismo, ma conta che non lo facciano il capo del partito di maggioranza relativa a sinistra e il suo gruppo dirigente. Se ci fosse stata una minaccia fascista si sarebbero comportati in maniera diversa, si sarebbero alleati con chiunque, con Toti, Conte, con chiunque passasse per strada. Questo si fa quando c’è un vero pericolo fascista”.