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La Corsa al voto, Licia Ronzulli umilia Carlo Calenda: "Un bullo volgare". Cosa legge in diretta

Giada Oricchio
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“Un bullo, volgare nel linguaggio”. Secondo round dello scontro social tra Lincia Ronzulli e Carlo Calenda. La senatrice, ospite della trasmissione La Corsa al voto, mercoledì 3 agosto su LA7, ha criticato di nuovo il leader di Azione.

Il conduttore Paolo Celata l’ha stuzzicata sul “buon” rapporto con Calenda che, a una battuta della Ronzulli sul “travagliato flirt” tra Azione e Pd per raggiungere il patto elettorale, ha risposto ricordandole le famigerate cene eleganti e che ieri ha fatto ironia sulle mirabolanti promesse elettorali di Silvio Berlusconi. L’esponente di Forza Italia ha osservato: “Quello di Calenda può essere un caso di bullismo, altro che aver ironizzato. Trovo assurdo che una persona così intelligente come lui possa essere tanto volgare e violentemente volgare nel linguaggio. E’ un errore perché allontana gli elettori, gli italiani non vogliono assistere a questi scontri verbali, ma vogliono ascoltare i programmi”.

Poi l’affondo: “Se Calenda non ha argomenti, può evitare di ironizzare - ha attaccato la senatrice -. Su di lui se ne possono dire tante. Una su tutte che prima dice una cosa e mezz’ora dopo un’altra”. Così con un colpo di teatro ben preparato, Ronzulli ha preso i conduttori in contropiede e ha sventolato un manifesto riportante una dichiarazione dell’ex ministro del 22 luglio: “Non faremo cartelli elettorali che vanno dall’estrema sinistra a Di Maio perché sono garanzia di sconfitta e ingovernabilità” e ha terminato con una bordata: “Calenda non è il Vangelo!”.

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