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Otto e mezzo, “totalmente ingestibile”. La grande paura di Andrea Scanzi su Vladimir Putin: è un pazzo

È possibile immaginare che i russi si ritirino dall’Ucraina dopo averne conquistato il 20% del territorio? Il quesito è posto da Giovanni Floris, conduttore di Otto e mezzo su La7, ad Andrea Scanzi nella puntata del 2 giugno del talk show. “Ti vorrei dire di sì, ma credo di no” la replica del giornalista de Il Fatto Quotidiano, che è quasi sconsolato: “È impossibile prevedere i piani di Vladimir Putin, ma è presto per il sogno del ritiro dei russi. Intanto bisogna capire se quel 20% conquistato è sufficiente per Putin e se quel 20% coincide con il 20% che voleva Putin. Manca ancora qualcosa nella strategia di Putin affinché lui possa fermarsi e perché ci sia anche soltanto un cessate il fuoco sulla guerra. È positivo che Volodymyr Zelensky abbia concesso delle aperture e lasci intendere che comunque è pronto a dialogare. Forse finalmente ci sarà questo incontro”.

 

 

“Però - dice ancora Scanzi - io ho una paura, ce l’ho da quando è cominciata questa guerra ed è legata a cose che si leggono ciclicamente e si leggono anche oggi. Io non sono convinto che Putin stia bene. Non è una battuta sul suo stato mentale, visto che non il fatto che non stia bene democraticamente si è sempre saputo. Io ho la sensazione che quest’uomo sia malato, lo ha scritto l’intelligence americana, lo hanno scritto dei giornalisti israeliani parlando di un tumore al pancreas allo stato terminale. Io spero che non sia così, anche se lo detesto. Ma se fosse vera la metà delle cose che stiamo leggendo saremmo davanti ad un pazzo, perché quando uno è un dittatore e anti-democratico e in più sa che la vita gli sta sfuggendo via diventa una persona totalmente ingestibile. Di fronte ad uno scenario del genere - conclude il suo discorso sul presidente della Russia - i rischi sarebbero decuplicati”.