Lucio Caracciolo a Otto e mezzo stronca i 5 Stelle sul caso commissione Esteri. L'affondo su Conte
Guerra, Draghi e l'ira di Conte. La puntata di "Otto e Mezzo" martedì 18 maggio affronta il caso stellare che si è consumato in Senato: il M5S ha perso la presidenza della commissione Esteri di Palazzo Madama e l'azzurra Stefania Craxi ha preso il posto del pentastellato e filo-putiniano Vito Petrocelli.
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Così al Senato la maggioranza che sostiene il Governo traballa ancora. Stefania Craxi, senatrice di FI, viene eletta presidente della commissione Esteri, battendo - grazie ai voti del centrodestra unito e di Iv - il grillino Ettore Licheri, scelto dal Movimento quale successore di Petrocelli. La rabbia di Giuseppe Conte è totale: "Oggi registriamo che di fatto si è formata una nuova maggioranza che spazia da FdI fino a Iv", tuona dopo aver convocato un Consiglio nazionale straordinario nel quartier generale di Campo Marzio. Il leader M5S, come già fatto ad ogni occasione utile negli ultimi giorni, chiama in causa direttamente Draghi. "Sta al presidente del Consiglio Draghi la responsabilità di tenere in piedi questa maggioranza", scandisce, tornando poi a chiedere un voto in Parlamento in vista delle prossime mosse dell'Italia nello scacchiere internazionale.
La conduttrice di "Otto e Mezzo", Lilli Gruber domanda al direttore della rivista italiana di geopolitica "Limes" Lucio Caracciolo che ne pensa del caso esploso nella Commissione Esteri del Senato, mentre la guerra in Ucraina continua senza alcun spiraglio di un cessate il fuoco. "Non credo che la questione più importante ora sia quella di chi sia il miglior presidente della Commissione" risponde Caracciolo stroncando il leader dei Cinquestelle. "Oggi le questioni più rilevanti sono quelle che riguardano le armi e le sanzioni" dichiara l'esperto di geopolitica mentre la conduttrice lo guarda e annuisce. "Lo ha ribadito anche il premier Draghi a Washington che va trovata una soluzione il prima possibile per il cessate il fuoco". Ma è innegabile quanto il governo sia in fibrillazione, persino il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha parlato di "voto contro i 5S". E Caracciolo in effetti alla fine ci tiene a precisarlo: "D'altronde siamo in campagna elettorale ma se andiamo avanti così...". La guerra non finisce più.