Lavrov a Zona Bianca, la frase su Zelensky ammutolisce lo studio: "Ebreo? Lo era anche Hitler"
“Anche Hitler aveva origini ebree”. Il parallelo operato dalla propaganda russa tra il dittatore tedesco e il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky non si placa. L’autore, stavolta, è il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, fedelissimo di Vladimir Putin
Durante la puntata di Zona Bianca, trasmessa domenica 1 maggio su Rete 4, il conduttore Giuseppe Brindisi ha interrogato l’ospite in collegamento da Mosca sulle parole del presidente ucraino Zelensky in merito alla denazificazione dell’Ucraina: “So che ha detto che non è proprio oggetto di argomento nei negoziati, che infatti sono stati sabotati”.
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Poi, piuttosto acceso nel tono di voce, ha continuato a martellare sul tema: “Il nazismo nelle milizie ucraine esiste, tanto che i membri del battaglione Azov hanno sul proprio corpo tatuaggi di svastiche. Loro, apertamente, leggono e sostengono il Mein Kempf. Quando dicono ‘che nazismo può esserci se siamo ebrei?’, io dico che anche Hitler aveva origini ebree, quindi non significa nulla”.
"Zelensky ebreo? Lo era anche Hitler"
— Zona Bianca (@zona_bianca) May 1, 2022
A #ZonaBianca Sergej #Lavrov, il ministro degli Esteri russo, sull'influenza nazista sul territorio ucraino. pic.twitter.com/jaZPBcXA4d
Il ministro Lavrov, in un secondo momento, ha accusato gli eserciti occidentali di aiutare l’Ucraina in prima persona: “Tra i radicali ucraini abbiamo anche degli ufficiali mercenari occidentali”. La conclusione del conflitto appare ogni giorno più lontana. Nessuna delle due nazioni vuole fare un passo indietro. Ad oggi, il punto d’incontro tra Mosca e Kiev non si è trovato. Ma qual è il vero obiettivo del leader del Cremlino? A quali condizioni si potrà porre fine a quest’incubo che dura ormai da 8 anni e non solo da due mesi? “Zelensky può portare la pace se smette di dare ordini criminali ai suoi battaglioni neonazisti e li obbliga a interrompere le ostilità. Non vogliamo una resa”.
Non può mancare la stoccata a Biden, reo secondo Lavrov di aver tradito l’accordo con Putin contro le armi nucleari e missilistiche: “Il nostro scopo non è un cambio di regime in Ucraina, questa è una specialità americana. Vogliamo che dia l’ordine di lasciare tutti i civili, il nostro obiettivo è garantire la sicurezza delle persone nell’Oriente dell’Ucraina, affinché non siano minacciate dal nazismo di questo paese”. Il clima è bollente. Il triangolo Russa-Ucraina-Nato (con a capo gli Stati Uniti) è infuocato. Urge una soluzione diplomatica, ma è complicato stipulare un accordo che possa accontentare tutti. Chi farà un passo indietro?