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Piazzapulita, il deputato russo Popov: "È stato il battaglione Azov". E a Formigli saltano i nervi. Scontro durissimo

Giada Oricchio
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“Quanto durerà la guerra? Finché non denazificheremo l’Ucraina. Abbiamo distrutto Mariupol? No, è stato il battaglione Azov”, “Impossibile”. Botta e risposta tra Corrado Formigli e Evgeny Popov durante l’ultima puntata di Piazza Pulita, il talk del giovedì sera di LA7. Il deputato russo e conduttore del talk show “60 Minut”, in collegamento da Mosca, sparge propaganda russa a piene mani, è una guerra per procura tra Russia e Nato (non USA) e protesta: “Mostrate i danni a Kiev, ma non quelli in obiettivi non strategici in Russia come i mercati dove ci sono civili. Però sono consapevole del fatto che voi europei seguite la propaganda americana”.

Prima affermazione e prima bacchettata di Formigli che lo invita a stare ai fatti: “Con la propaganda andiamo poco lontani. Parliamo di fatti semplici e oggettivi” e gli fa una domanda secca: “Quando finirà questa guerra? Quando si fermerà Putin?”. La risposta è tanto vaga quanto preoccupante: “Non lo so, forse quando la Russia colpirà tutti gli obiettivi posti il 24 febbraio – ha detto Popov -. Con l’esercito ucraino siamo un unico popolo, noi vogliamo liberare il nostro territorio, liberare le persone russe uccise in Ucraina, liberarla dall’ideologia neonazista che purtroppo è diventata parte del potere. Io ho visto gli ucraini che uccidevano i russi nel Donbass, mentre non so di nessun fatto che l’esercito russo ha colpito strutture civili, solo quelle militari”.

Dunque, la Russia considera l’Ucraina un territorio di sua appartenenza che non ha diritto all’indipendenza e alla sovranità e pertanto va cancellato e annesso. Formigli ascolta, ma dissente e prova a mettere il deputato alle strette: “Ho capito, lei dice che l’attentato alla stazione di Kramatorsk gli ucraini se lo sono fatti da soli, anche la città di Mariupol è stata rasa al suolo dagli ucraini stessi?”, “Certamente. E’ stato il battaglione Azov. Ha preso i civili come scudi umani, ha utilizzato gli edifici civili e abbiamo le prove. E’ terribile, guardate l’acciaieria di Azvostal”.

Formigli, grande sostenitore del pluralismo e della libertà di espressione, non ne può più di questa bieca distorsione della realtà e lo blocca: “No, si fermi. La distruzione di Mariupol non è sostenibile con la sua teoria. E’ evidente che sia i russi sia gli ucraini sono entrati nelle case. Voi russi li avete deliberatamene bombardati sapendo che c’erano i civili oltre quelli di Azov”. Il tono sale e si fa incandescente: “Questa è la logica spietata della guerra e questa guerra l’avete cominciata voi- è la precisazione accorata di Formigli -. Prima che arrivassero i russi, Mariupol era intera, era in piedi! Le persone vivevano e oggi non hanno più niente. E questo non è imputabile agli ucraini! La denazificazione, come ripetete ogni giorno, non è supportata dai fatti”.

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