caos otto e mezzo
Otto e mezzo, Lilli Gruber litiga con la giornalista russa: lei urla e la conduttrice la zittisce
A "Otto e mezzo", talk quotidiano di LA7 condotto da Lilli Gruber, il dibattito sul bombardamento della stazione ferroviaria di Kramatorsk finisce male: “In questa trasmissione si parla quando lo dico io e quando si viene interpellati”, la conduttrice, furiosa, toglie l’audio alla giornalista russa Olga Kurlaeva e la tensione sale subito in studio.
Gli ospiti della puntata dell’8 aprile, Franco Bernabé, presidente di Acciaierie d’Italia, e Lucio Caracciolo, direttore di Limes, rivista italiana di geopolitica, sono chiamati ad esprimersi sull’ennesima tragedia di una guerra feroce che sembra non finire. La stazione di Kramatorsk, utilizzata dai civili ucraini per scappare dall’avanzata russa, è stata presa di mira da 2 razzi. Sale il bilancio di morti e feriti: almeno 50 vittime. Chi ha sparato i missili? Chi è colpevole?
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“Tutto lascia pensare che l’operazione sia di marca russa, ma è difficile stabilirlo. Credo che assisteremo ancora ad altri episodi di questo tipo. In primo luogo perché la guerra sta per entrare in una fase più cruenta e, in secondo luogo, perché la Russia userà sempre di più l’arma missilistica per compensare la debolezza delle forze su terra. Molti russi sono soldati di leva che non hanno una preparazione specifica per un conflitto del genere. Le forze ucraine sono bene armate e hanno l’umore alto” dichiara Caracciolo sinceramente.
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Lilli Gruber allora interpella Bernabé sulla possibilità di offrire una via d’uscita a Putin: “Tre settimane fa c’era ancora uno spazio per le trattative. I russi hanno percepito che gli ucraini erano ben armati e ben addestrati, nonché molto motivati. Oggi Putin non è in condizioni di trattare. La vittoria sarà possibile solo con mezzi cruenti”.
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La conduttrice sposta poi l’attenzione sul bombardamento della stazione di Kramatorsk: “Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha detto che ci sono prove evidenti che l’Ucraina sia responsabile dell’orrore di oggi”. Olga Kurlaeva, giornalista di Russia 24, stizzita, non fa attendere la sua risposta tagliente: “I missili Tochka-U sono in dotazione solamente delle forze ucraine. Non c’è nessun operazione che ha come obiettivo l’uccisione della popolazione civile. Esistono due versioni dei fatti:la prima si fonda sulla necessità di scaricare tutta la colpa sul presunto animale feroce, la truppe russe, la seconda ammette che i colpi partano proprio dalle posizioni ucraine”. La Gruber, dopo aver proposto alla collega di darsi del tu, domanda: “Che interessi avrebbero gli ucraini a sparare sulla loro popolazione?” “Ripeto con certezza che i russi non hanno questo tipo di armi. È la strategia degli ucraini: sparare contro i loro cittadini perché gli europei inviino più armi”. Il dibattito prende una piega sbagliata e l’atmosfera diventa pesante. “Forse voi non consultate le fonti giuste, guardate i canali ucraini. Sento ciò che state dicendo ma non mi fa ridere, mi si rizzano i capelli! Non sto zitta. Da dove avete queste informazioni?” durissima la reporter russa che a stento lascia parlare gli altri ospiti del programma.
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Lilli Gruber si inalbera e minaccia di togliere l’audio alla giornalista: “In questa trasmissione si parla quando lo dico io e quando si viene interpellati”. Oggetto di analisi sono poi le sanzioni che l’Occidente sta pensando di approvare contro la Russia. “Fate male a metterci in ginocchio. Noi possiamo orientare il nostro mercato anche senza il vostro supporto, ce la caviamo anche con le sanzioni. Senza il gas e il petrolio russi l’Europa non può stare, invece” rincara la dose Kurlaeva. Caracciolo chiede allora: “Quali sono i piani del Cremlino?” “Non vogliamo mica raccontarvi i nostri piani. A me non interessa il vostro gossip” risponde la Kurlaeva. “L’Occidante sta armando l’Ucraina perché è un Paese sovrano che è stato invaso. Sono questi i fatti! Tutto il resto è opinione e propaganda!” chiosa la conduttrice e, su tutte le furie, stacca il collegamento.