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Marco Rizzo e la guerra sinistra per rubare voti, la botta clamorosa al Pd: "C'è chi rosica ma..."

Contrordine, compagni! Il proselitismo (politico) si fa a destra. Marco Rizzo, leader del Partito Comunista, in un lungo post su Instagram spiega la sua strategia. Prima dice che il fatto di “raccogliere un’attenzione e un consenso più largo del ristretto giro ‘ideologico’ può diventare un problema” per il capitale (e qui lamenta il “calo televisivo”). Poi arriva la linea: “è meglio convincere il tassista che vota Lega o la commerciante che vota Meloni che non flirtare con gente politicamente corretta, ma destinata infine alla vicinanza con il Pd. E’ una linea strategica convinta che ci sta facendo crescere. Lo abbiamo fatto con le mobilitazioni contro il green pass, lo stiamo  facendo con quelle contro la guerra”.

 

E spiega che in alcuni Comuni, alla prossima tornata di amministrative, il partito si presenterà in autonomia, in altri tipo Genova e Parma la formazione non correrà con il simbolo con il simbolo ma comunque, in altre liste, ci saranno candidati iscritti. “Comprendo i sinistrati che ci attaccano, rosicano”, conclude Rizzo, “però si possono accomodare”. L’entusiasmo è il sale della politica, ma non sempre la visibilità (peraltro un unicum rispetto ai leader di altri micropartiti) è sinonimo di consensi.