dopo il blitz in tv
Guerra in Ucraina, Marina Ovsyannikova ha paura per i suoi figli
«Certamente che ho paura, sono una persona normale, una abitante di Mosca e ho due figli che tiro su da sola e ho più paura per loro che per me stessa»: è l’ammissione della giornalista russa Marina Ovsyannikova, divenuta famosa per aver esposto un cartello contro la guerra in Ucraina durante il tg del Primo Canale. «Ho paura che i miei figli possano» essere oggetto di «una aggressione a scuola, o per strada, ci sono persone che la pensano diversamente e ho paura», ha detto intervistata a Che Tempo Che Fa su Rai3 da Fabio Fazio.
«Mi sento sola, perché dopo questo incidente alla televisione nessuno mi ha chiamato, mi ha scritto una sola persona sola e mi ha mandato una parola di sostegno ma tra persone più vicine a me nessuno mi ha chiamato», ha lamentato la reporter di Canale Uno che rischia fino a 15 anni di carcere. «Quando è iniziata la guerra avevo deciso di licenziarmi perché capivo che i miei punti di vista non corrispondevano alla linea editoriale», ha spiegato, «volevo andare a protestare in piazza ma avevo visto che la gente non riusciva a tirare fuori i cartelloni così è nata una cosa diversa e volevo far vedere al mondo che la Russia è contro la guerra. Le persone russe sono contro la guerra e non devono credere alla propaganda».
«Adesso le informazioni in Russia sono davvero ridotte perché in Russia tutti i mass media dell’opposizione sono bloccati, o chiusi e lo stesso lo è anche per anche i social», ha denunciato la giornalista russa, «attualmente i russi non sanno dove trovare informazioni veritiere perché hanno soltanto a loro disposizione i canali dello Stato». «Le notizie del telegiornale in Russia vengono ora trasmesse con un minuto di ritardo», proprio per evitare nuovi blitz, ha spiegato.