Ucraina, Sabino Cassese: "Perché Zelensky sta vincendo la guerra". I crimini di Putin
Sabino Cassese, giurista e costituzionalista che le forze politiche avevano candidato alla presidenza della Repubblica, si è soffermato sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
In collegamento con Omnibus su La7, venerdì 11 marzo, il professore ha chiarito che Vladimir Putin sta commettendo veri e propri crimini di guerra: “Ci sono due tipi di violazioni che sta compiendo la Federazione russa, la prima è un’aggressione che è una violazione del diritto dell'Onu di cui la Russia fa parte, il secondo è il modo in cui viene condotta la guerra.
Gli osservatori sul campo in qualche modo hanno ceduto, pare che uno dei membri della missione dell’Osce sia stato ucciso e quindi stiano procedendo all’evacuazione di tutti. Così abbiamo perso una visione precisa”. Come molti osservatori e analisti, Cassese ritiene che l’Ucraina stia vincendo la guerra della comunicazione: “La sta vincendo nell’immagine e nel come i fatti tragici vengono raccontati al mondo, la Russia non si sta rendendo conto del danno che si sta auto-infliggendo perché in qualche modo la narrazione è tutta nelle sapienti documentazioni degli ucraini”.
Ecco i crimini di guerra commessi da Putin. Il prof. Cassese demolisce la Russia
Il giudice della Corte Costituzionale ha visto passi in avanti nel summit tra i capi di Stato dell’Unione europea a Versailles: “Putin ha ragione in parte quando dice che l'Ucraina è parte della storia russa, ma la cosa di cui non si rende conto è che è entrato in contraddizione con sé stesso, perché se è vero, allora sta bombardando parte della sua storia. Questo è l’impasse in cui si è infilato l'autocrate.
Invece la decisione della riduzione della dipendenza energetica europea dalla Russia e finalmente la spinta a una difesa comune e mettere allo studio la possibilità di studiare un debito comune per affrontare la situazione d’emergenza, sono dati importanti soprattutto perché dall’altra parte si è registrato il fallimento del contatto tra il ministro degli Esteri russo, e l’omologo ucraino in Turchia. L'affermazione di Lavrov che l’Ucraina costituiva una minaccia per la Federazione era risibile, era più seria quella di Putin”.