Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Otto e mezzo, Lucio Caracciolo e la previsione sulla fine della guerra: "Vicini al negoziato vero ma non vince nessuno"

  • a
  • a
  • a

Lucio Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica "Limes", è il punto di riferimento per chi vuole capire meglio la genesi, l’evoluzione della guerra in Ucraina e il piano di Vladimir Putin che sta facendo rivivere i fantasmi della Seconda guerra mondiale.

Ospite fisso di “Otto e Mezzo”, il talk politico di LA7, l’analista geopolitico ha spiegato che la notizia della giornata è che ci stiamo avvicinando a un negoziato vero: “Paradossalmente quando ci si avvicina a un vero accordo aumentano gli attacchi. I russi stanno bombardando l’ovest dell’Ucraina perché da lì arrivano i rifornimenti nostri e della Nato, anche di armi utili per abbattere aerei e tank russi. Il rischio è che siamo molto vicini al confine polacco e potrebbe avvenire un incidente e questo avrebbe conseguenze incalcolabili. Per quanto riguarda i 16.000 mercenari siriani sono stati già usati dai turchi in Libia e ora li vogliono usare i russi. Sono tagliagole jihadisti”.

Per Caracciolo né l’Ucraina né la Russia vinceranno: “L’opinione pubblica russa non è per niente entusiasta di questa guerra e ogni giorno lo è un po’ di meno, i soldati combattono contro un popolo che parla anche russo”. I militari hanno capito che si trovano in una situazione molto diversa rispetto a quella della missione di denazificazione propagandata da Vladimir Putin.

E il direttore della scuola Limes aggiunge che in Russia sta montando la contrarietà al conflitto: “C’è un dissenso molto forte tra i giovani e nelle elite. E’ molto palese. Una parte dell’esercito non ha apprezzato come è stata mandata allo sbaraglio, no dimentichiamo che i russi hanno attaccato con carri armati del secolo scorso come se andassero a piantare la bandiera a Kiev perché il popolo li accoglieva con rose e fiori”. Caracciolo ventila per la seconda volta l’idea che il presidente della Federazione russa  cada per una rivolta interna: “Se i nemici interni possono prevalere? Se parliamo di nomenclatura, di elite cioè quelli che possono decidere di prenderlo una notte e portarlo in qualche dacia di campagna, è una possibilità, se aspettiamo la rivoluzione russa aspetteremo parecchio”.

Dai blog