Otto e mezzo, la previsione di Lucio Caracciolo sulla guerra Russia-Ucraina: "Le sanzioni sono un'arma contro di noi
“Putin sta giocando alla roulette russa, rischia di finire male”. Lucio Caracciolo, direttore di Limes, fa un’analisi chirurgica della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Ospite di Otto e Mezzo, l’approfondimento politico di LA7, giovedì 24 febbraio, Caracciolo spiega: “Bisogna capire se davvero Putin andrà a Kiev, io penso di sì, non per restarci ma sicuramente per metterci un suo uomo. Un colpo di Stato? Non so se chiamarlo così. C’è stata un’invasione. Putin sta giocando una partita di roulette russa, si stava avviando a una soluzione piuttosto positiva perché l’idea della Ucraina nella Nato era stata spazzata via, era stato formalmente riconosciuto dagli americani come un partner con cui discutere da pari e aveva messo in guardia gli europei sul rischio di cosa sarebbe successo se si fossero schierati troppo con gli USA, invece ha voluto giocare una partita estremamente rischiosa”.
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Caracciolo non esclude un fattore interno: “Forse Putin ha sentito odore di bruciato, mi ha insospettito la riunione del consiglio di sicurezza dove molti dirigenti non sapevano cosa volesse Putin. Il presidente ha deciso che comanda lui e basta. Se gli va male, come è possibile, a quel punto finirà male, il rischio è che se le cose non si sbloccano in pochi giorni, in Russia ci siano delle proteste e qualcuno dell’elite, che già adesso è contrario, possa decidere che è ora di accompagnarlo alla porta. Se invece lui nel giro di un paio di settimane dovesse prendersi l’Ucraina, un pezzo se lo prende e un pezzo lo lascia al suo sodale messo a Kiev, diventa insostituibile per un tempo imprevedibile”.
Le sanzioni annunciate dal presidente americano Joe Biden, dalla Nato e dalla commissaria europea von der Leyen sembrano fare il solletico allo “zar” Vladimir Putin. Sono un’arma spuntata. Ne è convinto il direttore di Limes: “Lui ha delle armi in cui spara in una direzione, noi abbiamo delle "non armi" che sparano contro di noi oltre che contro di lui, solo che a lui non fanno effetto e a noi sì. Per le sanzioni su Swift (il sistema internazionale di transazioni bancarie ed economiche, nda) o in campo energetico i primi a soffrirne saremmo noi. Già il gas in un giorno è aumentato del 25%. Siamo entrati in una partita dove come ti muovi sbagli”.
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La crisi ha avuto il suo casus belli nell’espansione della Nato verso Est: “E’ stata la causa movente. Dal punto di vista russo, la Nato è il nemico che le sta entrando in casa e l’allargamento fatto a partire dagli anni '90 in maniera sistematica dal punto di vista russo è percepito come una minaccia esistenziale. Putin ha l’idea che alla fine avremmo provocato la caduta del suo regime”.