otto e mezzo

Otto e mezzo, Massimo Giannini avverte i partiti su Mario Draghi: "Perché era alterato, saranno dolori"

Giada Oricchio

“Visibilmente alterato. Saranno dolori”. Il direttore de “La Stampa”, Massimo Giannini, ha analizzato le parole del premier Mario Draghi in conferenza stampa (“Se dopo questa esperienza volessi ancora lavorare, un lavoro me lo trovo da solo”) sottolineando che per la prima volta aveva perso il consueto aplomb davanti a una domanda su una possibile discesa in campo: “Siamo passati dalla fase di ‘nonno Mario’ al servizio delle istituzioni alla formula corriva di super Mario2, la vendetta”.

Una definizione che ha suscitato l’ilarità di Lilli Gruber, attenta poi a seguire il resto del ragionamento di Giannini: “Draghi è imperturbabile, anche nei momenti più difficili e ne ha attraversati tanti, prima ancora di fare il presidente del Consiglio come presidente della BCE, non si scompone mai, oggi era visibilmente alterato quando ha puntualizzato che è indisponibile a federare il centro. E ha fatto bene. Già chiedergli una cosa del genere… solo un pazzo potrebbe domandargli di risanare il centro e lui giustamente non lo farà mai… ma era molto alterato”. Il direttore ha però fatto notare che se è vero che Draghi oggi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa con i partiti, è pur vero che la navigazione di governo si fa perigliosa perché “dovrà continuare ad avere a che fare con quei partiti per un altro anno” e ha chiuso con una previsione: “Saranno dolori”.