Il figlio di Carlo Verdone fa carriera al Ministero dei Beni culturali
"Qui i giovani fanno carriera", dicono al Mic, il ministero della idato da Dario Franceschini. L'affermazione si riferisce, in particolare, a Paolo Verdone, figlio di Carlo. Classe 1987, aveva ottenuto una nomina a "consigliere del ministro", due anni fa, per le "politiche territoriali e di coesione".
Il classico rapporto di collaborazione coordinata e continuativa originato dal "rapporto fiduciario" con il ministro Franceschini, con un trattamento economico "di livello dirigenziale non generale" (ovvero, 65 mila euro lordi).
Nel frattempo Verdone jr si è fatto apprezzare sempre di più nella "stanza dei bottoni" di via del Collegio Romano (anche per la perfetta conoscenza della lingua tedesca, grazie agli studi conseguiti nella Scuola Germanica di Roma): ora nelle presentazioni dei convegni viene indicato come "direttore Servizio III Relazioni Internazionali del Segretariato Generale" oltre che "dirigente Servizio VI Eventi, mostre, e manifestazioni", sempre sotto lo sguardo vigile (e premuroso) di Salvatore Nastasi. Secondo alcuni sarà lui, Paolo, e non il padre Carlo, un giorno, a tentare la scalata al Campidoglio. Vedremo.
Intanto, si occupa della "cura della procedura per il conferimento del titolo di Cultura Capitale italiana della Cultura", come sottolinea nel suo curriculum. Un riconoscimento da tutti definito ambitissimo per valorizzare un territorio.