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Conte e gli ebrei d'Egitto

Giuseppe Cricenti
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E’ evidente che le comunità ebraiche  hanno frainteso le parole di Conte, che a loro si era rivolto chiamandoli amici, ed invitandoli a prendere le distanze dalla azione genocida di Israele. Ne hanno sottovalutato la conoscenza storica della questione ebraica e specialmente della diaspora. Non erano loro i destinatari del dottissimo monito del leader postgrilllino.

Bastava andare indietro alla Pasqua del 2020, quando, durante una decisiva conferenza stampa, Conte spiegò agli italiani, ed in particolare agli ebrei, che, in gran parte sono anche amici suoi, cosa significhi storicamente quel giorno. Con sorprendente precisione storica, egli disse: “Pasqua significa passaggio , il passaggio degli ebrei dalla schiavitù all’Egitto”. 

Gli amici ebrei avrebbero dovuto capirlo. Non si riferiva a loro, agli ebrei amici, ma  a quelli, nemici, che, un giorno, a Pasqua, per liberarsi dalla schiavitù se andarono in Egitto. E da lì…

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