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Caso Prodi, Cerno: chi difende il patriarca quando è Dem

Tommaso Cerno
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Alla fine Prodi, come Fonzie, dopo avere balbettato per quattro giorni e quattro notti, è riuscito fra gorgheggi e scemenze come quella del gesto affettuoso a pronunciare l’unica parola che serviva dopo lo scivolone con Lavinia Orefici: «S... c...u...s...a». Ce n’è voluto perché la sinistra non sbaglia mai, sbagliano sempre gli altri. Ce n’è voluto perché loro amano le donne mentre gli altri le odiano. Ce n’è voluto perché loro amano i gay e gli altri sono omofobi. Insomma ce n’è voluto perché sono impregnati di doppia morale dall’alba al tramonto. Ma c’è un problema nel problema.

 

 

 

Perché questa opposizione è spontanea tanto quanto la piazza organizzata a tavolino e pagata dagli italiani sotto le bandiere dell’Europa. E’ organizzata al millimetro e mobilita i suoi sicari di regime (accusando gli altri di esserlo) ogni volta che un capo è nei guai. E così di fronte a quella scena miserabile abbiamo sentito donne difendere il patriarca Prodi e intellettuali insultare chi stava dicendo la verità. Le scuse di lorsignori non arriveranno, questo è certo. Così come quelle del Professore sono arrivate per necessità e non certo per virtù.

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