
Chi scaglia la prima pietra contro Waltz

Prendiamo lezioni dall’America. Un Paese dove non serve rubare le chat di un partito per sapere cosa i politici o consiglieri vari dicono negli sfoghi privati perché ci infilano direttamente il direttore di un giornale. E soprattutto ci fa riflettere il fatto che quell’astio nei confronti dell’Europa che tanto mi sembra indignare i soliti del bla bla bla politicamente corretto è molto più tenue di quello che ogni giorno i politici italiani, soprattutto di sinistra, vomitano contro Trump, il suo vice Vance a ogni talk show, nella famosa piazza Europa pagata coi soldi dei contribuenti e perfino, più mascherato ma ben presente, nelle risoluzioni europee che vengono scritte contro Trump con la scusa del sostegno all’Ucraina.
Prima di gridare alla vergogna, che tanto ha solo una finalità politica se non partitica, ricordiamoci che siamo il Paese delle liste di proscrizione dei putiniani, degli idranti contro i No vax in piazza dell’Unità a Trieste, sempre buoni ad accusare di fascismo quando sono gli altri a fare qualcosa che non piace ma anche a difendere l’indifendibile quando succede in casa nostra. Siamo tutti un po’ più Waltz di quanto ammettiamo.
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