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Ecco perché difendo Stasi e non Prodi

Tommaso Cerno
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Vi dico con franchezza che con un ex premier, ex presidente della Commissione Europea, ex praticamente di tutto come Romano Prodi, che per non rispondere a una domanda fatta da una giornalista allunga le mani, si stizzisce e le tira i capelli e poi dà ordine alla sua sinistra di difenderlo e accusare la collega di essere stampa di regime, difendo Alberto Stasi.

 

Condannato per un crimine nefasto come l’omicidio della sua ex fidanzata Chiara Poggi, rischia la semilibertà per aver risposto gentilmente a una domanda. Una domanda che veniva da un Paese che ha ignorato per quasi vent’anni la sua dichiarazione di innocenza e che scopre oggi invece che le indagini facevano acqua, che c’è un altro indagato e che forse quel processo ha messo in galera un innocente.

 

Certo che la legge gli vieta di parlare con i giornali, mentre Prodi nessuno lo obbliga a fare interviste se non ne ha voglia, ma Garlasco è stato riaperto e ne parlano tutti, la pressione sudi lui è enorme, ciò che sta emergendo mette dubbi non solo sul processo ma anche sulla qualità delle indagini. Per cui Prodi chieda scusa e la Corte abbia clemenza per Stasi.

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