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Ventotene, il mare mosso di Elly e l'Ong del Professore

Tommaso Cerno
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Come una nemesi, la traversata pontina su Ventotene ha trovato mare mosso. Metafora del gran caos che agita le acque del Pd di Elly Schlein. Non è una coincidenza che proprio sull’ultima polemica innescata dalla premier Giorgia Meloni una sinistra divisa e smemorata rischi il naufragio nella sua storia. Abbiamo già commentato abbastanza l’assurda e poco colta intemerata sul Manifesto di Spinelli, ma il vero ammutinamento è quello sulla nave del Nazareno.

 

 

 

Mentre Meloni vola in Europa a mediare sul riarmo e la difesa comune, passando indenne una delle strettoie più insidiose della legislatura, la leader del Pd vede emergere dal profondo del suo partito il nuovo antagonista interno: quell’Ernesto Ruffini che trova oggi come una Ong in mare aperto per salvare i riformisti di un centrosinistra fuori rotta, come ormai da Romano Prodi a Massimo Cacciari vanno ripetendo ogni giorno.

 

 

La cultura dell’istante, che rese forte Schlein alle primarie contro il più navigato ma meno luccicante Bonaccini, si sta trasformando nel veleno che rischia di dare ai moderati del Pd da una parte e a Conte dall’altra la patente di nuovi federatori dell’antimelonismo.

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