
Cerno: nell'Italia del Gattopardo con la toga

Dopo la grancassa di queste settimane, secondo la quale in Italia vi sarebbe un governo guidato da Giorgia Meloni che alza le barricate contro la magistratura libera e indipendente, con l’intento di minare l’intangibile ed etereo potere terzo delle toghe, come un Gattopardo è bastata l’elezione del nuovo presidente dell’Anm per rendersi conto che si tratta di quella che, con linguaggio woke, è una narrazione alternativa e con linguaggio pane al pane è una grande fregnaccia. Alle prime parole del nuovo leader del sindacato delle toghe Cesare Parodi, di normale buon senso, sull’opportunità di un dialogo con l’esecutivo sulla riforma della giustizia, sono avvenuti due fatti. La premier Meloni ha aperto a tale dialogo. Le toghe rosse hanno fatto votare un documento per dire no prima di cominciarlo, segnando la strada dello sciopero come l’unica percorribile e soprattutto mandando il messaggio ai colleghi indipendenti risultati vincitori della contesa che, per una questione di numeri ma soprattutto di primato culturale, la linea dei magistrati sarà quella di Md. Tutto cambi perché nulla cambi. Gli italiani lo sanno già. E sono anche stufi.

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