
Almasri, il disco rotto di Elly Schlein e il coniglio mannaro

Tutto mi aspettavo dal disco rotto di ieri, la rissa parlamentare sul caso Almasri, tranne Elly Schlein. Prima si presenta in Aula con il discorso già scritto e parla con i fogli in mano. Fogli vergati prima che i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi riferissero in Aula. La prova che di quel che il governo aveva o non aveva fatto alla duellante interessava molto poco.
Poi proprio lei, reginetta del woke, danzatrice del Pride, Amazzone del politicamente corretto, paladina delle donne (quando sono del suo partito) apostrofa Giorgia Meloni, in sua assenza, con un insulto: presidente del coniglio. Non che io sia contro gli insulti, ma almeno non faccio dell’asterisco la mia casacca. Sul coniglio, invece, un consiglio si può dare.

La battutaccia di Elly Schlein su Giorgia Meloni. Pd senza argomenti | VIDEO
Quell’epiteto è una mezza, strampalata citazione del vero coniglio della Repubblica, il coniglio mannaro, quel nomignolo forgiato da Giampaolo Pansa per Arnaldo Forlani, o – per i puristi – da Gianfranco Piazzesi citando il romanzo di Riccardo Bacchelli. Era un pacato fautore del preambolo che, quando però serviva, sapeva affilare bene gli artigli del leader. Proprio ciò che manca alla segretaria Pd. Che per ora sfoggia invece odio.
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