Iran e Sala, se per il Pd non è Islam è Capodanno
Ieri un importante esponente del Pd ha spiegato in tv che la gang islamica che ha preso in ostaggio piazza del Duomo a Milano inveendo contro l’Italia che l’ha accolta è «perché è Capodanno». Verrebbe da pensare che anche il Veglione di Cecilia Sala a Teheran distesa sul pavimento di una cella di punizione sia la variante locale di questi Capodanni islamici che tanto piacciono a Alessia Morani. Non so se serve dire che a me non piacciono e penso che nei prossimi anni le cose peggioreranno ancora. In questo quadro, tutti vogliamo libera Cecilia Sala perché siamo una democrazia. E sappiamo che la libertà esiste solo qui.
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Sappiamo che non è una donna in stato di arresto ma è un ostaggio. Sappiamo che le donne in Iran valgono zero perché quello è un regime che le ingabbia nei veli e nei burqa e le considera paria, schiave dell’uomo. Sappiamo che all’ayatollah Khamenei serve una donna in ostaggio, libera come è Cecilia, per ottenere l’ascolto dell’Occidente. Ma ricordiamoci bene che le parole della mamma di Cecilia e la paura che abbiamo per lei ci devono infilare in testa chiara l’idea di che cos’è l’Iran, che cos’è un regime teocratico. Chi è il nemico delle democrazie.